IL GIOCO DELLE EMOZIONI PER I BAMBINI!
Riconoscere le emozioni dei bambini per saperle affrontare.
Prova questo gioco sulle emozioni con i tuoi bimbi.
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Quella che trovi di seguito è sicuramente tra le attività sulle emozioni per bambini più efficaci che puoi utilizzare, per spiegare le emozioni ai tuoi figli, ma potrebbe essere usato anche come gioco da fare a scuola se sei un’insegnante, in alternativa alle schede didattiche sulle emozioni.
Non è sempre semplice trovare il modo migliore per gestire le emozioni dei bambini, ma i giochi sulle emozioni sono il modo più semplice per affrontarle.
In questo modo la famiglia diventa un vero e proprio laboratorio sulle emozioni per far capire cosa sono le emozioni ai bambini in modo semplice e divertente.
Ok, allora leggi il racconto su come è nato questo gioco e… giochiamo con le emozioni
“Un pomeriggio a causa del brutto tempo, non potendo uscire all’aria aperta, siamo rimasti a casa a giocare. Abbiamo tirato fuori le palline colorate dal cassettone della stanza dei bambini e abbiamo iniziato a giocare. Ad un tratto Gabriele si accorge che i colori delle palline sono esattamente come quelli delle sfere dei ricordi del film d’animazione INSIDE OUT. Il colore di queste sfere è determinato dall’emozione ad essa associata.
Due parole sul film. Protagonista di Inside Out è la giovane Riley che, costretta a trasferirsi con la famiglia in una nuova città, deve fare i conti con le emozioni che convivono nel centro di controllo della sua mente e guidano la sua quotidianità. Questa è la lista delle emozioni: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto.
La lista delle emozioni primarie
Ad ognuna delle 5 emozioni è abbinato un colore e alcune connotazioni fisiche tali da carpire le caratteristiche dell’emozione stessa. Vediamo nel dettaglio:
GIOIA: colore GIALLO. Ha le sembianze di una stella.
TRISTEZZA: colore BLU. Il suo aspetto fisico ricorda una lacrima.
RABBIA: colore ROSSO. E’ un vivido fuoco.
PAURA: colore VIOLA. Assomiglia ad un nervo .
DISGUSTO: colore VERDE. Assomiglia ad un broccolo.
Ecco il gioco delle emozioni
Tornando al nostro gioco, Gabriele ha messo le 5 palline colorate in un contenitore grande di plastica per insalata (che spesso utilizziamo per giocare) e le faceva girare all’interno compiendo un movimento rotatorio. Poi ne estraeva una e imitava con sguardo, postura e intonazione della voce, l’emozione corrispondente. Che splendida idea che ha avuto! A quel punto si è avvicinata a noi anche Giorgia che fino a quel momento stava giocando con le bambole.
Abbiamo giocato con le emozioni in questo modo per un po’, poi ho proposto ai bambini di bendarci e a turno estrarre una pallina. Dopo averla estratta i bambini pronunciavano il nome dell’emozione corrispondente e a quel punto facevo loro le seguenti domande in base alla pallina estratta.
Pallina GIALLA: Cosa ti rende felice?
Pallina ROSSA: Cosa ti fa arrabbiare?
Pallina BLU: Cosa ti rende triste?
Pallina VIOLA: Di cosa hai paura?
Pallina VERDE: Cosa proprio non ti piace?
Alcune delle risposte che hanno tirato fuori sono state:
GIOIA. “Sono felice quando mamma mi abbraccia”, “Sono felice quando c’è il sole”, “Sono contento quando papà è a casa con noi”.
RABBIA. “Mi arrabbio quando Gabri non mi fa giocare con lui”, “Mi arrabbio se Gaia mi prende i miei giochi”, “Mi arrabbio quando non c’è da mangiare quello che piace a me”.
TRISTEZZA: “Sono triste quando piove e non posso andare in bicicletta”, “Sono triste quando vedo in tv i bambini poveri”, “Divento triste quando penso a quando mi sono fatto tanto male”
PAURA. “Ho paura del buio”, “Ho paura quando vedo le macchine che vanno tanto veloce”, “Ho paura delle streghe”.
DISGUSTO: “Non mi piacciono gli spinaci”, “Non mi piacciono le persone cattive che rubano”, “Non mi piace la maglia che mi hai comprato”.
Abbiamo giocato per una mezzoretta e tirato fuori un bel po’ di situazioni e di emozioni.
Un po’ di teoria per spiegare le emozioni ai bambini
Ho poi spiegato loro che come hanno potuto constatare siamo composti da tante emozioni, sia piacevoli che meno piacevoli, che si alternano in base alle situazioni che viviamo, ma che con un piccolo sforzo possiamo prendere in mano la situazione e non lasciarci sopraffare da esse, decidendo come vogliamo sentirci. Se per esempio siamo arrabbiati, è lecito esserlo, ma non è necessario crogiolarsi in questa emozione troppo a lungo, perché ci perdiamo il bello delle situazioni che vengono dopo. Ho continuato spiegando loro, nella maniera più semplice possibile, che con un bel respiro profondo e pensando a qualcosa di bello e piacevole, è possibile modificare o perlomeno migliorare il nostro stato d’animo.
Giorgia a quel punto mi ha detto: “Se sono arrabbiatissima con Gabri perché mi ha preso un gioco con cui stavo giocando, è inutile essere arrabbiati anche dopo, perché poi non riesco ad essere felice anche se mi ha ridato il gioco. Devo tornare di nuovo gialla (Gioia) subito!”
Brava Giorgia! Ha capito a volo!
Abbiamo continuato e ho chiesto loro (sempre spiegandomi con parole semplici e con esempi)che cambiamenti percepiscono a livello fisico quando provano una determinata emozione. Ho iniziato dalle emozioni negative per finire poi con la gioia e queste sono state le loro risposte:
TRISTEZZA. “A volte vengono le lacrime”.
“La bocca va in giù e anche gli occhi”.
“Mi sento moscio”.
RABBIA. “Faccio i pugni”.
“Mi viene la faccia brutta e rossa”.
PAURA. “Se ho tanta paura scappo. Oppure mi fermo e vorrei nascondermi”.
Il cuore batte forte, mi ricordo quando mi sono spaventato con i fuochi d’artificio.
DISGUSTO. “Se è una cosa da mangiare la allontano”.
“Faccio Bleah!”
Ho quindi chiesto loro di chiudere gli occhi e di pensare a quando si sono sentiti molto molto felici e di concentrarsi su cosa percepivano. Hanno così risposto:
GIOIA. “Sorrido, la bocca va in su”.
“Sono caldo, ma non come Rabbia, tiepido diciamo. E salto”.
Ho lasciato l’emozione “Gioia” per ultima in modo che, una volta finito il gioco, rimanesse loro una sensazione positiva.
Questa attività sulle emozioni dei bambini è nata per caso grazie allo spunto che mi ha dato Gabriele, ma è stato un ottimo modo per spiegare ai bambini qualcosa in più sulle emozioni, per fargli capire che tutte queste emozioni fanno parte di noi e sono da accettare e conoscere al fine di raggiungere uno sviluppo mentale ed emotivo armonioso.
Come spieghiamo nel nostro libro “Genitori al Contrario” di cui puoi scaricare qui sotto l’anteprima gratuita un bambino che si conosce e conosce le emozioni è sicuramente un bambino più capace di provare empatia e di relazionarsi con gli altri in maniera positiva.
Provatelo anche voi con i vostri bambini!
Giocare con loro è sempre una fonte di crescita per noi genitori, un modo per conoscere in profondità i nostri figli e per conoscere meglio noi stessi.
Inoltre GIOCARE è una delle strategie che ho indicato nel libro “Genitori al Contrario” per connetterci al nostro cuore. Se poi il fulcro del gioco sono proprio le emozioni…non potremmo fare lavoro migliore!
A presto.