Abbi il coraggio di desiderare!
Domenica scorsa sono stata al seminario di Igor Sibaldi, “Le vie dell’Immaginazione” e sono tornata arricchita di nuove conoscenze.
Sono rimasta molto colpita dalla spiegazione dell’evoluzione del CHIEDERE da quando si è bimbi a quando si diventa adulti e vorrei condividerla con voi.
Se siamo a contatto con i bambini, ci rendiamo conto che per loro chiedere è qualcosa di naturale e spontaneo. Ci chiedono “Perché” quando hanno sete di conoscenza, ci chiedono “Prendimi in braccio!” quando hanno bisogno di contatto fisico e di dolcezza, ci chiedono “Ancora!” quando non sono soddisfatti di quanto hanno ricevuto.
Ti ricordi quando eri bambino? Ti ricordi quando facevi delle richieste ai tuoi genitori? Ti ricordi quante volte hai chiesto e ti sei sentito rispondere: “E basta chiedere! Basta coi perché!”
Ti ricordi quando volevi delle coccole e ti sei sentito rispondere; “Non adesso!”. Hai chiesto e non ti è arrivato quello di cui avevi bisogno in quel momento.
Chiedevi, chiedevi e chiedevi.
Chiedevi attenzione e questa non sempre arrivava.
E questo ti faceva stare male. Lo percepivi quasi come un dolore, un colpo al cuore.
Hai collegato il “chiedere” con questo dolore, con questo senso di frustrazione. E mano a mano che crescevi hai dedotto che piuttosto che sentire dolore era meglio chiedere il meno possibile.
E ora da adulto che fai? Non sai più chiedere! E non pensi di meritare.
La felicità assoluta e pulita di quando eri bambino ha lasciato il posto al senso di colpa.
A questo riguardo ti vorrei parlare della figura di Babbo Natale.
Ma chi è Babbo Natale?
Su Wikipedia troviamo la seguente descrizione: “Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni, derivano principalmente dallo stesso personaggio storico: san Nicola, vescovo di Myra di cui per esempio si racconta che ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi. L’appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.”
Sappiamo anche che il vestito rosso è da attribuire alla Coca-Cola: “Secondo alcuni il vestito rosso di Babbo Natale sarebbe opera della Coca-Cola: originariamente infatti, tale vestito era verde, sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni ’30, l’azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso, come la scritta della sua famosa bibita.”
Ma CHI c’è dietro Babbo Natale?
Babbo Natale è un’ immagine mitologica. Non esiste eppure tutti sanno chi è.
Secondo Igor Sibaldi, dietro Babbo Natale si nasconde un diavolo buono. È un diavolo camuffato. Barba, cappellone e stivaloni nascondono le fattezze di un diavoletto con pizzetto, corna e zoccoli. Le corna e gli zoccoli sono però visibili nelle compagne fedeli di Babbo Natale: le renne.
Ma perché è un diavolo camuffato?
Perché va contro i dettami della nostra cultura, diventati poi i dettami della nostra coscienza.
Grazie a Babbo Natale i bambini si devono impegnare a desiderare, ad esprimere (magari scrivendole sulla letterina) le loro tentazioni. Lui è capace di materializzare i desideri.
E come se dicesse: “Abbi il coraggio di desiderare! Mi raccomando, desidera!”
Per noi adulti Babbo Natale è una frottola, proprio per quello che dicevamo poco fa: abbiamo smesso da un bel pezzo di chiedere!
Per i bambini è un insegnante in quando insegna loro a desiderare e in più li induce alla libertà.
Nel nostro strato profondo troviamo ciò che ci è stato inculcato dall’esterno e per cui abbiamo paura di chiedere e di ottenere ciò che desideriamo: possiamo solo meritarci quel tanto che basta, non siamo meritevoli, non va bene chiedere per sé, se otteniamo qualcosa di importante potrebbe capitare qualcosa di brutto a qualcuno che amiamo, come se fortuna e denaro fossero distribuite in quantità limitate tra l’umanità. In sostanza sono paure che ci bloccano.
Se a queste aggiungiamo che ci mettiamo in secondo piano rispetto agli altri, che non vogliamo disturbare e non vogliamo occupare troppo spazio, eliminiamo del tutto la tentazione di Babbo Natale!
Perdendo però la capacità di chiedere, perdiamo la possibilità di ottenere e di essere felici.
Naturalmente non mi riferisco solo a beni di tipo materiale, ma soprattutto all’amore, alla famiglia, all’amicizia, al lavoro della nostra vita, e a tutto ciò che se ottenuto rispettando i nostri desideri ci fa sentire soddisfatti e felici.
Vale la pena superare le nostre resistenze per riappropriarci di quel fuoco che piano piano si è spento, e come per tante altre cose, lo possiamo ritrovare, cercando di riconnetterci con il nostro autentico bambino interiore.
Se hai bisogno di un abbraccio, non aver paura, chiedi.
Se hai bisogno di una carezza, non aver paura, chiedi.
Se hai bisogno di un sostegno, non aver paura, chiedi.
Se hai bisogno di un aiuto, non aver paura, chiedi.
Se hai bisogno di un chiarimento, non aver paura, chiedi.
Se hai bisogno di riposo, non aver paura, chiedi.
Mi raccomando, chiedi, te lo meriti!
“Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.”
Luca 11, 9-10