Erano circa le 22.30, alla fine di una delle presentazioni di Genitori al Contrario e mi trovavo a parlare con una maestra di scuola materna venuta a seguire la conferenza.
Durante la presentazione sia io che Daniela avevamo introdotto i principi che stanno alla base di Genitori al Contrario che ti riassumo brevemente qui:
– I nostri figli, come d’altra parte abbiamo fatto anche noi prima di loro, apprendono schemi e convinzioni che derivano dall’ educazione famigliare e culturale
– Grazie all’osservazione dei nostri figli è possibile quindi vedere comportamenti riflessi di cui non ci accorgeremmo
– Per questo motivo noi come genitori, guardandoci allo specchio dei nostri figli, possiamo conoscere meglio noi stessi
– E’ inoltre importante acquisire capacità di comunicazione “cuore a cuore”, che ci mettano in contatto empatico con loro
E’ naturale che questo comporti impegno ed esercizio ed è per questo che abbiamo bisogno di un movente molto forte per apportare questa trasformazione, oltre a strumenti efficaci che ci diano l’abilità nell’ottenere risultati apprezzabili (e per questi ti rimando alla lettura del libro di cui puoi scaricare un estratto)
Il movente è la qualità del futuro dei nostri figli, che noi possiamo migliorare ogni giorno come architetti scrupolosi e responsabili dell’ambiente in cui i nostri figli crescono.
Erano circa le 22.30 quindi e l’educatrice mi dice che l’argomento è molto affascinante e da approfondire ma che d’altra parte “SIAMO CRESCIUTI TUTTI SENZA TROPPI PROBLEMI” e prosegue dicendo “CHE I BAMBINI OGGI SONO DEI RIBELLI”
A quel punto la ringrazio per la fantastica obiezione, grazie alla quale oggi scrivo questo articolo.
Eh sì, d’altra parte siamo cresciuti tutti. Magari con qualche lacrimuccia, qualche sculacciata (per i più fortunati) e sicuramente imparando a rialzarci dopo le nostre cadute.
Ma siamo sicuri di essere cresciuti nel migliore dei modi possibili?
Siamo sicuri di essere cresciuti nel migliore dei MONDI possibili?.
Se la madre di Paolo fosse stata più comprensiva, fosse stata attenta alle richieste del figlio durante l’infanzia e non si fosse chiusa nel suo mondo quando, mancato il marito, lasciò Paolo da solo ad elaborare il suo lutto, forse a quest’ora Paolo non avrebbe difficoltà a trovare una compagna di cui fidarsi e a cui affidarsi. Paolo oggi è un imprenditore soddisfatto del suo lavoro, ma forse con una compagna al suo fianco la sua vita sarebbe ancora più soddisfacente.
Se i genitori di Margherita fossero stati più presenti durante la sua infanzia evitando di lasciarla da sola troppo tempo a giocare con la sua amica immaginaria, forse oggi avrebbe facilità ad accettare che sua figlia preferisca stare da sola in camera invece che uscire con le compagne di scuola, soffrendo per una sua solitudine che invece la figlia vive con tranquillità. Vivrebbe l’adolescenza di sua figlia in maniera più serena e meno apprensiva. Margherita grazie alla sua esperienza è d’altra parte una madre attenta alle necessità delle sue figlie, perché memore delle sue difficoltà, ma sul lavoro ha sempre bisogno di approvazione e vive male ogni situazione in cui ci sia da discutere con le colleghe perché ha paura di essere abbandonata.
Se i genitori di Giuseppe avessero lavorato maggiormente sulla propria autostima forse oggi il figlio avrebbe più facilità a trovare la propria strada professionale sentendosi soddisfatto della vita piuttosto che depresso e infelice, trasferendo a sua volta questo suo atteggiamento ai figli adolescenti.
Queste sono tre delle storie di persone che ho incontrato nelle sedute individuali come Facilitatore PSYCH-K®. Per questioni di privacy i loro nomi sono stati cambiati.
Tutti noi sappiamo ciò che siamo oggi come riflesso del nostro passato, ma non sappiamo cosa saremmo potuti essere se nel nostro passato ci fosse stata una maggiore attenzione. Non fraintendetemi, i nostri genitori hanno fatto sicuramente del loro meglio attraversati dall’Amore per noi, ma sempre in base alle loro conoscenze e al loro passato (a parte casi particolari), questo però non ci impedisce di progredire verso il meglio per noi e per le generazioni future.
Immaginate di essere in un acquario che sguazzate come pesci. Felici e contenti. Ogni tanto sbattete con il muso contro qualcosa di invisibile, ma non vi fate molti problemi. Gli altri pesci intorno a voi vi dicono che è tutto normale, così è la vita da pesci. “Continua pure a nuotare” vi dicono. D’altra parte sbattere fa male, ma passa in pochi secondi. Un giorno però, dopo aver sbattuto molto forte contro quel qualcosa di invisibile, guardate gli altri pesci con occhi diversi. Li vedete andare in giro seguendo sempre lo stesso percorso.
A quel punto avvicinate uno dei pesci che conoscete meglio, uno dei vostri vecchi amici, e gli domandate se non si sia accorto di qualcosa di strano. Lui vi risponde che “beh, si, hai un bernoccolo in fronte e quando parli sembri pazzo. Che ti sta succedendo?”
A quel punto inizi a fare un po’ di ricerche, capisci che qual qualcosa di invisibile è in realtà una parete che ti separa dal mondo esterno, qualcosa che c’è al di là. Inizi allora a volerlo dire ad altri pesci che come te, iniziano ad accorgersi che quel qualcosa di invisibile è in realtà molto concreto, ma ancora non hanno le idee ben chiare.
Quel qualcosa di invisibile sono le nostre convinzioni, che stabiliscono il limite di ciò che noi crediamo possibile. Una volta superato quel limite, al di là del muro si apre un universo di possibilità.
I nostri figli nascono in questo mare di massimo potenziale e piano piano vengono inseriti nell’acquario in cui viviamo dove le possibilità sono limitate. I ragazzi vengono visti oggi come dei ribelli, per riprendere le parole dell’educatrice, nel loro tentativo di rompere le pareti dell’acquario ed uscire fuori dai limiti imposti.
Che tu abbia figli piccoli o adolescenti, sei tu a decidere in quale ambiente cresceranno, e questo determina il loro futuro in termini di relazioni, salute e felicità (ti invito ad approfondire le ultime scoperte sull’ epigenetica). E se i tuoi figli sono ormai adulti puoi sempre informarli di ciò che hai scoperto in modo che possano prendere consapevolmente le loro decisioni.
Ora che sei consapevole del meccanismo della tua mente, sei libero di scegliere. Rimanere all’interno dell’acquario, oppure superare il muro invisibile e saltare fuori dall’acqua, entrando nel mare delle possibilità.
D’altra parte, siamo cresciuti tutti.
Federico
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