Da mamma alle volte stanca e spesso pigra (ahimè!) cercavo di contenere la continua voglia di movimento di mio figlio Gabriele mettendolo davanti ad un foglio e attrezzando di matite, pennarelli, pastelli, acquerelli e qualsiasi cosa lo potesse interessare. Tempo di permanenza nella creazione della sua opera d'arte, seppur supportato e incoraggiato : 5 minuti.
Poi normalmente: richiesta di andare in cortile in bicicletta, giocare a pallone, gara di corsa con la sorella maggiore, andare alla ricerca di insetti, lumache, esplorare il fossato, sperimentare qualsiasi cosa gli venisse in mente, fare capriole e acrobazie sul lettone e volere a tutti i costi il nonno per andare nel loro boschetto "dei dinosauri" dove inventavano storie avventurose con fughe mozzafiato per evitare di essere mangiati dai dinosauri e quando tornava il papà da lavoro lotta greco-romana sul lettone come ring. Insomma non stava mai fermo!
Poi ci siamo trasferiti a Tenerife e ha passato per 3 mesi, almeno 2 ore al giorno in piscina. Ha imparato a nuotare, a tuffarsi senza paura, a trattenere il fiato e restare a galla. Si addormentava la sera esausto ma soddisfatto .
E adesso?
Mai e poi mai avrei immaginato che Gabriele, a poco più di cinque anni e mezzo, avesse estremo interesse a trascorrere il suo tempo disegnando, e facendo prove di grafia con estrema curiosità e voglia di imparare. Ieri ad esempio stava sperimentando una strategia da lui messa a punto su come disegnare i pesci nel migliore dei modi. "Vedi faccio una X, poi questa diventa la pinna dietro e questo il corpo…"
Entra in casa dopo essere stato a danza e la prima cosa che fa è prendere carta e pastelli a cera. E così tutte le volte che rientra a casa. Come se avesse precedentemente soddisfatto il suo bisogno di muoversi, di conoscere il mondo e di conoscere se stesso attraverso il movimento e il suo corpo. Come se avesse acquisito una sicurezza in sé che lo rende più tranquillo e pronto a passare a attività più mentali e ragionate. Ora sente il bisogno di tradurre in immagini le sue emozioni, i suoi vissuti, le sue scoperte e le sue esperienze.
Gabriele attraverso questi anni di continua attività motoria e ludica ha scoperto le sue potenzialità, i suoi limiti, si è allenato a controllare il proprio corpo e le sue espressioni, ha lasciato fluire la sua energia interiore dirigendosi ora verso attività più mentali e riflessive, non abbandonando comunque le sue precedenti attività ludico-motorie.
Ora vado…Gabriele mi vuole far vedere il disegno che ha appena fatto!